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La storia Relais & Chateaux

Come l'avventura ebbe inizio

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La storia Relais & Chateaux

Come l'avventura ebbe inizio

Un’accoglienza calorosa,

una proposta culinaria d’eccezione

e un’Art de vivre curata nei minimi dettagli

Nel 1954, Marcel e Nelly Tilloy, artisti di varietà e proprietari dell’hotel ristorante La Cardinale, nella regione dell’Ardèche, rivelano tutta la loro lungimiranza e attenzione alle richieste di una società desiderosa di concedersi momenti piacevoli, creando insieme a un gruppo di amici albergatori l’associazione “Les Relais de Campagne”. L’Associazione nasce ufficialmente il 12 maggio 1954 a Thoissey, presso Le Chapon Fin, gestito da Paul Blanc, zio dello chef Georges Blanc. Otto dimore tra Parigi e Nizza, genesi e punto di partenza dei futuri Relais & Châteaux. Otto dimore ai margini delle grandi città, fuori dagli itinerari turistici classici e vicine alla Route Nationale 7.

Gli artisti del music-hall, i Tilloy, insieme ai loro amici albergatori, hanno composto un’armonia di ospitalità con Les Routes du Bonheur.

Un itinerario minacciato dall’inaugurazione dell’autostrada del sud, che passa ben distante, le aggira e minaccia di farle chiudere. Nessuno di questi albergatori può permettersi di fare pubblicità per attirare i clienti, quindi, Marcel Tilloy li invita a fare fronte comune, partendo dai valori condivisi che li uniscono e che conquistano la fedeltà dei loro ospiti: un’accoglienza calorosa, una proposta culinaria d’eccezione e un’Art de vivre curata nei minimi dettagli.

Il loro approccio intelligente e la loro resistenza organizzata ed efficace attirano altri colleghi a unirsi a loro: è così che il Relais de Campagne passa da 19 Associati nel 1955 a 29 nel 1956.

All’inizio degli anni Sessanta, l’Associazione, che allora comprendeva 50 hostellerie in Francia, varca le frontiere. Dapprima in Europa, con 27 nuove strutture in Belgio, Germania, Spagna, Regno Unito, Olanda, Danimarca, Svizzera e Italia. Molto rapidamente, l’espansione internazionale continua in tutti e cinque i continenti. Nel 1970, l’Associazione conta 77 dimore in Francia e 69 in 17 paesi all’estero. È così che la prima Route du Bonheur, immaginata dalla famiglia Tilloy e dai suoi amici, che da una dimora all’altra attraversa la Francia da Parigi a Nizza, si espande. Altri itinerari portano i viaggiatori fuori dai sentieri battuti, verso la Costa Azzurra, l’Italia e la Svizzera. Si tratta di percorsi costellati di tappe di altissimo livello, dove l’accoglienza straordinaria è pari solo alla qualità dell’alloggio e del cibo. A partire dal 1972, i ristoranti gestiti da Chef rinomati sono stati insigniti del marchio Relais Gourmands, nato da un’idea congiunta dello chef Pierre Troisgros e del presidente dell’Associazione, Joseph Olivereau.

Le migliori ricette saranno raccolte in un libro pubblicato da Éditions Robert Laffont.
Anni Sessanta
e Settanta
Prima versione del programma fedeltà attuale e per 5 franchi ai clienti si proponeva un “carnet di visti di passaggio” del club, che dava loro diritto a regali a sorpresa in alcune tappe!

Quando sono diventato Presidente, ho difeso il settore alberghiero a conduzione familiare, il suo futuro e quello dei proprietari indipendenti, per rispondere alle richieste dei nostri ospiti, alla ricerca di destinazioni di qualità con un tocco personale.

JOSEPH OLIVEREAU _ Presidente dal 1970 al 1986

Da un meridiano all’altro,

da una dimora all’altra, una straordinaria rete nomade,

quella delle Route du Bonheur

Il gruppo Châteaux Hôtels et Vieilles Demeures, attivo nello stesso settore, osserva con un pizzico di invidia lo sviluppo coronato dal successo di Relais de Campagne, finché nel 1974 i presidenti dei due progetti decidono di unire le forze e poi di fondersi per creare una rete più ampia. La loro Associazione prende il nome di Relais & Châteaux, un’alleanza solidale e amichevole, sufficientemente strutturata e forte per riprendere e sviluppare il concetto unificante e originale delle Route du Bonheur. Forte della sua reputazione, Relais & Châteaux varca rapidamente i confini europei. Nel corso degli anni, e con una forte accelerazione a partire dal 1975, l’Associazione senza scopo di lucro accoglie Associati da molti Paesi del mondo. Oggi conta 580 dimore in 65 paesi, tessendo, da un meridiano all’altro e da una dimora all’altra, una straordinaria rete nomade, quella delle Route du Bonheur.

580
Dimore
5
Continenti
65
Paesi
146
Routes du bonheur
376
Stelle Michelin di cui...
40
Stelle Verdi
42000
Dipendenti

Quando sono diventato Presidente, desideravo progettare un giardino, piantarne i semi e cercare di immaginare quello stesso giardino tra 20 anni, con fiori, alberi ed elementi battuti dalle intemperie.

JAUME TAPIES _ President dal 2005 al 2012
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Le Route du Bonheur

Un invito al viaggio

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Le Route du Bonheur

Un invito al viaggio

Assaporare, a ogni sosta,

l’ospitalità delle strutture Relais & Chateaux

che punteggiano ciascuna delle 146 Route du Bonheur.

Partire: seguire un itinerario che attraverso la scoperta di paesaggi unici e regioni dall’identità forte consente di incontrare artigiani, artisti e, più semplicemente, gli abitanti dei luoghi. Assaporare, a ogni sosta, l’ospitalità delle strutture Relais & Châteaux che punteggiano ciascuno dei 146 itinerari. Promesse di felicità, servizi su misura, alloggi selezionati e raffinati, ristoranti stellati e non, ma sempre eco-responsabili, che promuovono i prodotti, gli agricoltori, i pescatori, gli allevatori e gli apicoltori del territorio. Itinerari ideati con il supporto di persone autenticamente appassionate del luogo in cui vivono. Itinerari che si snodano da fortezze medievali a manieri del XVIII secolo, da ryokan urbani a ville sulla spiaggia, da campeggi a cabine di navi da crociera, da fattorie circondate da orti e frutteti a lodge immersi nella savana, arroccati su scogliere o incastonati su cime innevate. Itinerari più o meno lunghi, da completare in 2 o 20 notti, che propongono visite culturali, escursioni, discese fluviali, corsi di cucina o degustazioni di vini locali e molte altre esperienze a seconda del paese e delle tradizioni.

A ciascuno il proprio
viaggio e itinerario,
in base alle proprie passioni.

Assaporare, a ogni sosta,

l’ospitalità delle strutture Relais & Chateaux

che punteggiano ciascuna delle 146 Route du Bonheur.

Partire: seguire un itinerario che attraverso la scoperta di paesaggi unici e regioni dall’identità forte consente di incontrare artigiani, artisti e, più semplicemente, gli abitanti dei luoghi. Assaporare, a ogni sosta, l’ospitalità delle strutture Relais & Châteaux che punteggiano ciascuno dei 146 itinerari. Promesse di felicità, servizi su misura, alloggi selezionati e raffinati, ristoranti stellati e non, ma sempre eco-responsabili, che promuovono i prodotti, gli agricoltori, i pescatori, gli allevatori e gli apicoltori del territorio. Itinerari ideati con il supporto di persone autenticamente appassionate del luogo in cui vivono. Itinerari che si snodano da fortezze medievali a manieri del XVIII secolo, da ryokan urbani a ville sulla spiaggia, da campeggi a cabine di navi da crociera, da fattorie circondate da orti e frutteti a lodge immersi nella savana, arroccati su scogliere o incastonati su cime innevate. Itinerari più o meno lunghi, da completare in 2 o 20 notti, che propongono visite culturali, escursioni, discese fluviali, corsi di cucina o degustazioni di vini locali e molte altre esperienze a seconda del paese e delle tradizioni.

A ciascuno il proprio
viaggio e itinerario,
in base alle proprie passioni.

Per gli appassionati di pittura,

la Route du Bonheur sulle tracce degli impressionisti,

da Parigi a Honfleur. Per i viveur che vogliono

assaporare vini pregiati direttamente nei vigneti,

la Route du Bonheur da Drôme a Vaucluse,

lungo le rive del Rodano.

Per gli appassionati di storia,

la Route du Bonheur alla scoperta

della culla della nazione americana,

da New York al New England.

Per chi sogna orizzonti senza frontiere,

la Route du Bonheur

dall’Argentina alla Patagonia.

Per gli amanti della fauna selvatica,

la Route du Bonheur dell’Africa selvaggia,

dalla Namibia al Botswana.

Per gli amanti dell’autenticità,

la Route du Bonheur dell’India,

dai palazzi dei maharaja

alle fortezze inespugnabili

del deserto del Thar.

Per i romantici,

la Route du Bonheur marittima

alla scoperta della Polinesia francese,

dalle lagune dell’arcipelago delle Isole della Società

alla natura selvaggia delle Isole Marchesi.

Per gli amanti del cinema e della musica,

la Route du Bonheur in Giappone,

ideata da Ryuichi Sakamoto, musicista, compositore,

attore e attivista impegnato

per un mondo più rispettoso dell’ambiente, tra templi,

teatro Nō, onsen e ristoranti degni di nota.

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I valori di ieri,

di oggi e di domani

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I valori di ieri,

di oggi e di domani

Contemporanea e pionieristica,
ma sempre fedele ai principi stabiliti dai suoi fondatori,
Relais & Châteaux è una realtà in continua espansione,
solidamente ancorata
a valori condivisi sin dal 1954.

LA GASTRONOMIA

offrire, rispettare, trasmettere

La cucina riveste un ruolo centrale. Edonismo allo stato puro, la buona cucina dei Relais de Campagne lascia il posto a una rete che attualmente riunisce il maggior numero di ristoranti stellati al mondo: 376 stelle Michelin, di cui 40 stelle verdi per l’eco-responsabilità. Alla guida, Chef in grado di adattarsi all’evoluzione degli stili di vita e alle aspettative dei consumatori, sempre più attenti alla salute, alla provenienza dei prodotti e alla loro cultura. Una continuità all’insegna di standard elevati e del desiderio di prendersi cura degli ospiti e di offrire loro sempre il meglio.

Dalla cucina francese classica di Pierre Troisgros sin dal 1955 e di Bernard Loiseau negli anni Ottanta e Novanta, alla nouvelle cuisine dietetica di Michel Guérard a Les Prés d’Eugénie degli anni Settanta, ai più recenti menù di Hugo Roellinger presso Les Maisons de Bricourt, che escludono le specie in via di estinzione, alla ricerca della naturalità di Mauro Colagreco a Le Mirazur o quella di Sébastien Bras a Le Suquet…

All’estero, dalla cucina contemporanea, creativa e a base vegetale di Daniel Humm all’Eleven Madison Park di New York, a quella di Shinobu Namae, Chef di L’Effervescence a Tokyo, che coniuga tradizioni francesi e giapponesi, fino alla sorprendente cucina di Viki Geunes allo Zilte di Anversa, o alla cucina creativa e giocosa di Massimiliano Alajmo alle Calandre in Italia. Chef che privilegiano l’approccio a km zero e gli ingredienti coltivati localmente, che si ispirano alle ricette tradizionali valorizzando incredibili patrimoni culinari.

L’AMBIENTE

per un’ospitalità in armonia con la natura

Lo sviluppo sostenibile, la conservazione della biodiversità, dei paesaggi, degli edifici e la rigenerazione delle risorse svolgono un ruolo fondamentale nel cuore dell’Associazione e nel raggiungimento dei suoi obiettivi comuni. Una preoccupazione espressa sempre con decisione, impressa nel DNA di Relais & Châteaux fin dalla nascita dell’Associazione, tramandata da un presidente all’altro, esposta nel Manifesto presentato all’UNESCO nel 2014. È una sensibilità che i nostri Associati, albergatori e ristoratori, mettono in pratica quotidianamente proteggendo il loro territorio e contribuendo a limitare i danni inflitti alla natura, a beneficio di tutti e delle generazioni future. Nelle proprie dimore portano avanti azioni concrete in base alle loro specifiche caratteristiche, esigenze e vulnerabilità, riducendo la propria impronta di carbonio e puntando a un obiettivo zero rifiuti e zero plastica. Una crescita comune, sulla base di una tabella di marcia comune elaborata dall’Associazione. Allo stesso tempo, gli Associati aderiscono agli impegni a lungo termine di Relais & Châteaux nei confronti di diverse ONG, come Ethic Ocean dal 2009 e Slow Food dal 2017, partecipando e sostenendo le campagne annuali delle Nazioni Unite per la Giornata Mondiale degli Oceani e Food for Change. Gli Chef sposano le cause portate avanti dall’Associazione per una cucina responsabile ed escludono dai loro menù le specie a rischio come il tonno rosso, il branzino selvatico e, più di recente, l’anguilla, condannate all’estinzione a causa di una pesca eccessiva.

Nel condividere questi impegni con i suoi Associati, Relais & Châteaux dimostra che la qualità dei viaggi e dell’ospitalità va di pari passo con la tutela del pianeta, delle culture e delle regioni.

Fin dalle origini abbiamo pensato di festeggiare in modo speciale il 60° anniversario di Relais & Châteaux. Per questo, abbiamo presentato il nostro Manifesto all’UNESCO, che racchiude i 20 impegni assunti a nome dell’Associazione per valorizzare la diversità delle culture, della cucina e dell’arte dell’accoglienza nel mondo. Gli Chef Relais & Châteaux si impegnano a mantenere viva la biodiversità del loro territorio nel celebrare i gusti del luogo. Il nostro obiettivo è che le nostre dimore offrano esperienze stimolanti anche per i nostri dipendenti, i veri protagonisti della creazione di un mondo migliore.

PHILIPPE GOMBERT _ Presidente dal 2013 al 2022

RADICI LOCALI

una garanzia di appartenenza

Il radicamento nel territorio locale, più che una formula, è una filosofia “viva”, umana, che mira a integrare perfettamente le caratteristiche locali e a favorire il dialogo con le comunità. Questo avviene, ad esempio, aiutandole a finanziare le scuole e i pasti dei bambini, in modo che possano frequentare le lezioni in buone condizioni, come fa il gruppo Resplendent in Sri Lanka. Un altro esempio è il caso dell’Al Moudira Hotel nella Valle delle Regine a Luxor, in cui architetti, artigiani e paesaggisti locali sono stati coinvolti nei lavori di costruzione e ristrutturazione con l’obiettivo di portare avanti la cultura e le tradizioni del luogo. Nelle camere, la biancheria da letto in cotone egiziano è ricamata da Threads of Hope, un’impresa sociale e solidale la cui missione è formare le donne dei villaggi alla tessitura e al ricamo tradizionale. In Perù, la fondazione Sol y Luna è diventata protagonista dello sviluppo locale grazie alla creazione di una scuola interculturale, dove i bambini delle comunità vicine hanno accesso a un’ampia gamma di insegnamenti, tra cui l’alimentazione e l’apprendimento delle lingue straniere. Nutrirsi delle ricchezze di ogni regione, valorizzarle e condividerle con i nostri ospiti è un desiderio reale e generoso da parte di Maître de Maison.

LA TRADIZIONE

trasmissione e continuità

Di generazione in generazione, molte dimore vengono tramandate all’interno della stessa famiglia con il desiderio di continuare il lavoro dei loro antenati, di seguire le loro orme, sostenendo gli stessi valori umanistici e familiari. Gli Associati che subentrano ai genitori arricchiscono le strutture di codici contemporanei, pur conservandone la personalità e l’anima. Relais & Châteaux è proprio questo: una grande famiglia solidale, un’Associazione senza scopo di lucro che limita il numero dei suoi Associati e li seleziona in base a criteri di qualità, valori condivisi e cura nei confronti delle comunità locali e dei loro team.

RICEVERE, ACCOGLIERE

i fondamenti dell’ospitalità

L’obiettivo, la passione dei Maître de Maison: offrire un’accoglienza calorosa e familiare, con il supporto dei loro team, per far sentire gli ospiti completamente a proprio agio.

Svelare i piccoli e grandi segreti della loro dimora. Condividere i tesori della propria regione, per rendere il soggiorno indimenticabile. Anticipare i loro desideri, decifrare le loro personalità e i loro stili di vita senza essere invadenti. Organizzare visite, incontri e attività esclusive. Suscitare emozioni attraverso un’attenzione personalizzata. Sono queste piccole cose che creano grandi ricordi e un forte attaccamento a Relais & Châteaux.

Condividere
Anticipare i desideri
Suscitare emozioni

04

Une collezione

esclusiva di 580 dimore

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Une collezione

esclusiva di 580 dimore

Relais & Châteaux permette

di viaggiare in tutti e cinque i continenti,

con la certezza di beneficiare

degli stessi standard di qualità,

sia in termini di alloggio che di offerta culinaria, e dello stesso desiderio di condividere il proprio “mondo”, la propria cultura, le proprie tradizioni e i propri tesori talvolta nascosti. Soggiornare in una delle dimore dell’Associazione permette di variare stili, atmosfere e ambienti, pur mantenendo lo stesso spirito da una dimora all’altra e lo stesso senso di appartenenza a una stessa comunità.

A La Grenouillère, situato nel piccolo villaggio di La Madelaine-sous-Montreuil, nel nord della Francia, presso lo chef proprietario Alexandre Gauthier dalla cucina radicale, le camere-capanna disseminate nei giardini rappresentano il luogo perfetto per godersi il passaggio di uno stormo di anatre, il canto amoroso dei rospi e i richiami melodiosi delle rane. Al Glenapp Castle, castello scozzese del XIX secolo, la paura di incontrare i fantasmi nei corridoi sarà ricompensata dalla gioia di osservare le balene dalle torrette che si affacciano sul mare d’Irlanda, le cui onde si infrangono sotto i 15 ettari di giardini coltivati con specie endemiche e fiori resistenti agli spruzzi. Dall’altra parte del mondo, in Nuova Zelanda, all’Otahuna Lodge, anch’esso risalente al XIX secolo, si può godere del canto dell’uccello campanaro in riva agli stagni prima di raccogliere le verdure e la frutta coltivate negli orti storici. In Sudafrica, all’ Esiweni Luxury Safari Lodge, nel cuore della riserva privata Nambiti, nel Paese degli Zulu, si possono seguire le tracce dei big five: leoni dalla criniera nera, rinoceronti, leopardi con la loro flessuosa andatura, elefanti che sguazzano nel fango, bufali in folti branchi. La sera, si cena a lume di candela in una sala che fa da sfondo incontro dell’arte africana e delle stoviglie da cerimonia. Al Beniya Mukayu, fondato nel 1929 nella città termale di Yamashiro, sulla strada che da Kyoto porta ai siti patrimonio UNESCO Shirakawa-go-Gokayama, i proprietari introducono i loro ospiti all’autentica cerimonia del tè, versato in ceramiche antiche. Al Txai Resort Itacaré in Brasile, tra la foresta e la spiaggia atlantica, gli ospiti lasciano i loro bungalow in legno all’ombra delle palme da cocco per gustare la cucina dello chef Nena ispirata alle tradizioni di Bahia. Infine, a Sedona negli Stati Uniti, non lontano dal Grand Canyon, al Mii amo immerso nelle rocce rosse si può provare l’esperienza di un ritiro di benessere in una delle migliori spa d’America, mentre ci si riconnette con la natura.

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E oggi...

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E oggi...

Come ieri e come domani,

Relais & Châteaux si preoccupa

del futuro dell’umanità e del pianeta.

L’Associazione si impegna ad adottare misure realistiche per ridurre l’impronta ambientale delle sue strutture e intende portare avanti il suo impegno, ampliandone il respiro, per preservare la diversità e le specie con il supporto dei suoi Chef. Oggi più che mai, Relais & Châteaux si preoccupa del suo impatto sociale e societario, offrendo il meglio ai suoi ospiti e innalzando i suoi standard di eccellenza e selezione.

E domani…
Relais & Châteaux guarda al futuro e si prepara ad affrontarlo in stretta collaborazione con i suoi Associati affinché, garantendo il futuro a lungo termine dell’Associazione, possa offrire ai viaggiatori nuove scoperte, nuove esperienze e nuove avventure in ogni regione del mondo, a stretto contatto con le comunità, invitandoli a impegnarsi al suo fianco per mantenere uno sguardo più attento che mai sulle condizioni del nostro pianeta.

Il mio obiettivo è fare in modo
che il nome Relais & Châteaux
sia sinonimo di viaggio in termini
di qualità, sostenibilità e autenticità.

LAURENT GARDINIER - Presidente dal 2023